«Ecco in che modo la cultura sarà il volano della nuova Treviso»

Creare un panel di eventi distribuiti lungo tutto il corso dell’anno e, sul fronte comunicativo, “vendere” il «nostro bellissimo territorio» insieme alle singole manifestazioni: luoghi, esperienze enogastronomiche, ma anche iniziative culturali che avvengono nelle città limitrofe, da considerare non più concorrenti ma parti di un unico sistema territoriale , quello delle Venezie, che si possono, e devono, rafforzare a vicenda. E poi: cercare di internazionalizzare il festival utilizzando i canali aperti dalle imprese che hanno già conquistato mercati vicini e lontani.

Sono i suggerimenti che Filiberto Zovico, editore di Venezie Post e promotore di numerosi festival, ha dato alle organizzatrici di CartaCarbone festival letterario, presentato ieri presso la sede direzionale di CentroMarca Banca, uno dei principali sponsor della manifestazione assieme a Vi.V.O. cantine, e seguito dalla tavola rotonda sul tema “I festival culturali per la riqualificazione dei centri storici”.

CartaCarbone, il festival letterario con un focus sull’autobiografia, si terrà a Treviso il 17, 18 e 19 ottobre, e porterà in città autori del calibro di Niccolò Ammaniti, Tiziano Scarpa, Mariapia Veladiano, Valerio Magrelli, Fulvio Ervas, Mauro Corona, Duccio Demetrio. E Gustavo Zagrebelsky, con il suo ultimo libro dal titolo significativo: Fondata sulla cultura.

«Se non riusciamo a tener viva la vita culturale delle nostre città – ha sottolineato Zovico – rischiamo di perdere uno degli elementi su cui si basa la competitività di un territorio, con una ricaduta negativa diretta sull’economia: le persone di qualità. I “cervelli”, infatti, rimangono nei posti dove c’è effervescenza culturale. Nel Seicento le città gareggiavano per costruire la cattedrale più grande perché era segno della potenza del proprio centro mercantile, che lo rendeva attrattivo e richiamava i talenti del tempo».

Insomma, la cultura è oggi più che mai un fattore di sviluppo strategico «in un contesto economico e sociale completamente diverso rispetto a dieci, quindici anni fa, quando la competizione si giocava tra Treviso e Castelfranco, tra Castelfranco e Bassano, tra Vicenza e Verona». «In una situazione in cui da Treviso si arriva prima a Londra che a Verona, quando si progetta un evento bisogna promuoverlo in un contesto territoriale più ampio e al turista proporre un’offerta che tenga conto di quello che offrono contemporaneamente i centri vicini, senza aver paura di promuovere gli altri» ha aggiunto Zovico. Mettere da parte i campanilismi, insomma, è la prima mossa vincente per riuscire a diventare un territorio attrattivo sotto il profilo turistico ed economico, appetibile ai talenti e agli investitori.

L’altra è senz’altro quella di «avere un’idea chiara di città». Tasto su cui ha battuto Tiziano Marson, caporedattore de la tribuna di treviso, a cui è stato chiesto dalla moderatrice Renata Giacomini, una valutazione sulle iniziative messe in campo dall’Amministrazione per innescare un circolo virtuoso tra sviluppo culturale, turistico ed economico. «Cosa caratterizza Treviso? È una città commerciale? È una città per giovani o per anziani? Le singole scelte, come ad esempio tenere l’università in centro o portarla fuori, incidono chiaramente sulla vocazione della città» ha pungolato Marson.

Alla base di qualunque iniziativa, infatti, ha ribadito, ci deve essere una precisa visione di città, che sola può decretare il successo delle singole manifestazioni culturali e del progetto complessivo di rilancio di un  centro storico, come è avvenuto per Pordenone e per Trento, due realtà i cui i relativi festival, letterario ed economico, hanno trovato un terreno fertile per attecchire, radicare, e restituire alla comunità i benefici economici della riuscita.

Secondo Michele Masè, consulente del sindaco Manildo per le politiche di smart city, l’Amministrazione ha imboccato la direzione giusta, che è quella della partecipazione alle scelte amministrative, secondo una progettualità che si costruisce dal basso. La comunità smart, intelligente, è quella caratterizzata da  sviluppo sostenibile, inclusione sociale e partecipazione. A breve la convocazione degli stati generali per restituire alla cittadinanza il risultato di un anno di lavoro.

«Il progetto culturale che abbiamo in mente per Treviso è chiaro – ha spiegato l’assessore alla Cultura Luciano Franchin -. E in questo progetto gli eventi occasionali, spot, avranno sempre meno spazio. Sapremo dare continuità alle iniziative culturali di maggior valore, in grado di coinvolgere e mettere in rete le persone e di attirare interesse. Un grazie all’associazione culturale Nina Vola che con sacrificio ha messo in piedi il CartaCarbone festival, una manifestazione di ambito letterario che a Treviso non c’era e di cui si sentiva il bisogno».

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