Se vuoi vivere felice

Questa mattina, alle 11.00, CartaCarbone ha ospitato nella sede di Ca’ dei Ricchi Fortunato Cerlino, attore conosciuto da tutti per il suo ruolo del boss Savastano all’interno della serie televisiva “Gomorra”, che si cimenta per la prima volta nei panni dello scrittore.

Il suo romanzo Se vuoi vivere felice, prevalentemente ma non del tutto autobiografico, è una storia di riscatto personale e di crescita: ambientato a Pianura, che viene definita “Far West” a causa della sua somiglianza con la regione americana, racconta l’infanzia di Fortunato, giovane ragazzo napoletanocresciuto in mezzo alla strada, fra inseguimenti e sparatorie. All’interno del racconto sono presenti immagini crude che Cerlino racconta con estrema delicatezza, mostrando il punto di vista di un bambino di dieci anni che riesce a trasformare qualsiasi cosa in magia. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, il tema principale del romanzo non è la camorra, che resta quasi sullo sfondo, ma piuttosto la violenza che si respira in quell’ambiente, in particolare il “furto della fantasia”.

Fondamentale per la stesura e il significato del romanzo è il ritrovamento del quaderno di appunti d’infanzia di Cerlino: il “quaderno di cartapaglia”, che raccoglie i ricordi e i pensieri dell’autore, è un mezzo per liberarsi dalle paure di ciò che accade attorno a lui. Cerlino ha raccontato che, a un certo punto della sua vita, si è reso conto di essersi creato una falsa identità e di non riuscire ancora a definirsi: infatti, durante l’evento, ha confessato di sentirsi in imbarazzo nel parlare di sé, a differenza di quello che prova nel recitare immedesimandosi in un personaggio già costruito. Cercando di superare questa crisi d’identità, Cerlino si è imbattuto nel suo vecchio diario: rileggendo i suoi appunti d’infanzia ha avuto la sensazione di riuscire a capire meglio l’ambiente “tosto” in cui vive.

L’autore ha inoltre sottolineato la necessità di ascoltare la voce del bambino che è stato e l’importanza di tornare a vedere il mondo con continuo stupore: per questo motivo ha sentito l’esigenza di scrivere il suo primo romanzo autobiografico.

 

Testo e foto di Anna Casellato e Chiara Spilotros

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