Treviso si veste d’Arte per CartaCarbone

La città di Treviso, grazie alla collaborazione dei commercianti, accoglie CartaCarbone festival attraverso una sinergia di intenti che ha come obiettivo comune la vitalità del centro storico da restituire alla sua vocazione prima, quella di luogo di incontro, di scambi, di servizi e di vita culturale.

La sensibilità e attenzione dei commercianti verso gli eventi artistico culturali, di cui CartaCarbone si fa promotore, si è concretizzata con l’allestimento originale e inclusivo voluto dal curatore, l’architetto Luciano Setten, per la seconda edizione del festival. L’intento è quello di dare una comunicazione unitaria ma evidente con elementi fisici:

WP_002110 -r10 totem nei luoghi di accesso alla città, 11 cubi informativi con i programmi dei singoli luoghi ospitanti gli incontri, vetrofanie sparse in oltre 35 negozi della città con i volti degli autori. Colore informativo e riconoscibile il rosso veneziano. Allestimenti iconici al Quartiere Latino, alla Loggia dei Cavalieri e all’Auditorium del Museo di Santa Caterina. Per concludere con un allestimento illuminotecnico che vedrà interessati il Chiostro maggiore di S. Caterina e la facciata della Chiesa medesima.

WP_002141 -rI negozi del centro non solo si aprono al festival, ma accolgono gli autori di CartaCarbone ospitandoli metaforicamente nelle loro vetrine grazie a vetrofanie che ritraggono i loro volti. Chi passeggia in questi giorni prefestival per le vie del centro può cominciare a familiarizzare con autori, poeti, artisti e musicisti che saranno i protagonisti degli incontri dal 15 al 18 ottobre. I negozi diventano anche una sorta di museo diffuso e itinerante grazie alle opere esposte in vetrina della giovane artista Alessia Trentin, che ha eletto la fotografia ad espressione piena e caratterizzante la sua arte. Trevigiana, appassionata d’arte fin dall’adolescenza, si è avvicinata al mondo della fotografia, analogica e digitale, indagando e provando percorsi che la conducessero ad esprimere non solo la sua crescente professionalità, ma soprattutto la sua urgenza creativa. Dalla fotografia di reportage con preferenza per i luoghi abbandonati da scoprire e far rivivere ad un pubblico talvolta distratto e che la fotografia stimola all’attenzione e alla riflessione, si è avvicinata sempre più alla fotografia pura fino ad esprimere oggi la vocazione prima dell’artista, quella di creatrice di immagini.

WP_002126 -rLa macchina fotografica è mezzo con il quale Alessia Trentin cattura elementi o sfondi che, combinati attraverso l’attenta elaborazione digitale, portano alla completezza dell’immagine concettuale che si fa reale. Collage di fotografie che traducono mondi apparentemente onirici o surreali ma che dichiarano i loro legami, voluti e forti, con il quotidiano dell’artista. Frammenti di un reale colto nell’attimo in cui lo sguardo si posa, frammenti  decontestualizzati, ricomposti e selezionati nella combinazione finale che dà loro nuova vita. Sintesi di concettualità e urgenza biografica che rimanda alla complessità del reale nel suo significato non riconducibile all’unità di senso. Azione artistica di smontaggio e rimontaggio, di rielaborazione paziente, tecnologica e intellettuale,  della visione personale che l’artista ha del mondo. Polisemia perturbante e coinvolgente  che le immagini suggeriscono all’occhio di chi si ferma a guardare. Alessia Trentin ha accolto l’invito di CartaCarbone festival a tradurre la sua Arte in autobiografia itinerante richiamandoci  alla gioia dell’originalità e individualità del vissuto personale.

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